chi sono
Chi sono
In un ipotetico curriculum "serio" scriverei: nato a Sciacca il 27-12-1968. Dopo la maturità classica studia medicina presso l´Università Cattolica di Roma, conseguendo la laurea con il massimo dei voti nel 1994. Presso l´Università di Tor Vergata frequenta la scuola di specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione, diplomandosi specialista con il massimo dei voti nel 1998. Opera nella capitale fino al 1999, quando torna a Sciacca per assumere la direzione sanitaria del Centro di Educazione Psicomotoria, incarico che tutt´ora ricopre.
Ma siccome questo NON E´ un curriculum.........
Chi sono......di getto mi verrebbe da dire "una persona fortunata". Il solo fatto che stiate leggendo queste righe testimonia il fatto che ho realizzato un sogno. Il sogno di essere un pilota.
Ma partiamo con ordine.
Nasco a Sciacca il 27-12-1968, come dire......un terremoto! Sin da piccolo ho manifestato un interesse quasi patologico per le automobili, tanto da chiamare uno zio scomparso troppo presto non Giacinto ma GT (aveva una splendida Alfa GTA1600). Il fatto poi di vivere alle pendici di un monte (Kronio) sui tornanti del quale sono state scritte delle splendide pagine del mondo delle cronoscalate ha fatto il resto. Quando arrivava IL MOMENTO tanto atteso ero il primo, alle 5 del mattino, a scendere dal letto.....una capatina al supermercato aperto per l´occasione ad orari improbabili, qualche panino e via.......ad ammirare Grimaldi, Scola, Amphicar, Rosolia, e tanti altri piloti dell´era in cui tutto era più genuino.
E siccome ho sempre sognato di sedere sul seggiolino di una vettura come le loro ed ho realizzato questo sogno mi ritengo, appunto, molto fortunato.
Parte del merito in realtà non è mio, ma di un pilota saccense che non c´è più. Mimmo Montalbano ci ha lasciato troppo presto, ma io lo ricordo, oltre che come un vecchio amico di famiglia, come la persona che mi ha dato dei consigli preziosissimi per il proseguio della mia "carriera", facendomi conoscere delle persone speciali e sincere in un ambiente (avrei presto scoperto) di lupi. Mimmo mi disse: fra qualche mese vai dai ragazzi con cui corro, e vedrai che troverai un accordo con loro. Non potevo sapere che Mimmo quella frase la stava dicendo durante l´ultima gara che avrebbe disputato, e che lui di questo era cosciente: infatti lo stesso discorso che aveva fatto a me lo fece anche a Nino Reina e Giuseppe Bellanca, dicendo loro di occuparsi della mia carriera agonistica visto che la sua era alla fine. Una sorta di passaggio di consegne. Sono passati quasi dieci anni ma quel ricordo mi commuove ancora. Grazie Mimmo.
Da allora sono successe tante cose, ho conosciuto tante persone nel mondo delle corse, di alcuni sono diventato amico, di altri ho imparato a diffidare. Il mondo delle corse non è comunque diverso dalla vita "vera", c´è chi non vede l´ora di farti le scarpe e chi se hai un problema ti aggiusta la macchina. Tra gli amici veri devo ringraziare i Tullio (padre e figlio) piloti veri, di quelli che amano sporcarsi le mani di grasso e olio motore: mi hanno dato la loro amicizia disinteressata ed insegnato tantissimo delle corse ad altissimo livello, quelle che si corrono su tracciati internazionali con vetture da togliere il fiato. Devo a loro se ho coronato il sogno di correre una gara del Campionato Italiano Prototipi (per me gentleman driver, molto gentleman e poco driver, la realizzazione di un sogno).
Guidare un´auto da corsa è una sensazione che auguro a tutti di provare. E´ l´esaltazione di sensazioni uniche che solo chi ha questa passione può capire. La tua auto da corsa la ami, ci parli......e parli anche con i tracciati, con le curve......e tutto questo senza avere bisogno di un bravo psichiatra!!! Quando sei legato dentro la vettura fai corpo unico con lei, il casco ti isola dal mondo.....e siete solo voi due..... lei aspetta solo che tu le dica dove mettere le ruote. Poi spingi START.....ed il sogno comincia.
Ma siccome questo NON E´ un curriculum.........
Chi sono......di getto mi verrebbe da dire "una persona fortunata". Il solo fatto che stiate leggendo queste righe testimonia il fatto che ho realizzato un sogno. Il sogno di essere un pilota.
Ma partiamo con ordine.
Nasco a Sciacca il 27-12-1968, come dire......un terremoto! Sin da piccolo ho manifestato un interesse quasi patologico per le automobili, tanto da chiamare uno zio scomparso troppo presto non Giacinto ma GT (aveva una splendida Alfa GTA1600). Il fatto poi di vivere alle pendici di un monte (Kronio) sui tornanti del quale sono state scritte delle splendide pagine del mondo delle cronoscalate ha fatto il resto. Quando arrivava IL MOMENTO tanto atteso ero il primo, alle 5 del mattino, a scendere dal letto.....una capatina al supermercato aperto per l´occasione ad orari improbabili, qualche panino e via.......ad ammirare Grimaldi, Scola, Amphicar, Rosolia, e tanti altri piloti dell´era in cui tutto era più genuino.
E siccome ho sempre sognato di sedere sul seggiolino di una vettura come le loro ed ho realizzato questo sogno mi ritengo, appunto, molto fortunato.
Parte del merito in realtà non è mio, ma di un pilota saccense che non c´è più. Mimmo Montalbano ci ha lasciato troppo presto, ma io lo ricordo, oltre che come un vecchio amico di famiglia, come la persona che mi ha dato dei consigli preziosissimi per il proseguio della mia "carriera", facendomi conoscere delle persone speciali e sincere in un ambiente (avrei presto scoperto) di lupi. Mimmo mi disse: fra qualche mese vai dai ragazzi con cui corro, e vedrai che troverai un accordo con loro. Non potevo sapere che Mimmo quella frase la stava dicendo durante l´ultima gara che avrebbe disputato, e che lui di questo era cosciente: infatti lo stesso discorso che aveva fatto a me lo fece anche a Nino Reina e Giuseppe Bellanca, dicendo loro di occuparsi della mia carriera agonistica visto che la sua era alla fine. Una sorta di passaggio di consegne. Sono passati quasi dieci anni ma quel ricordo mi commuove ancora. Grazie Mimmo.
Da allora sono successe tante cose, ho conosciuto tante persone nel mondo delle corse, di alcuni sono diventato amico, di altri ho imparato a diffidare. Il mondo delle corse non è comunque diverso dalla vita "vera", c´è chi non vede l´ora di farti le scarpe e chi se hai un problema ti aggiusta la macchina. Tra gli amici veri devo ringraziare i Tullio (padre e figlio) piloti veri, di quelli che amano sporcarsi le mani di grasso e olio motore: mi hanno dato la loro amicizia disinteressata ed insegnato tantissimo delle corse ad altissimo livello, quelle che si corrono su tracciati internazionali con vetture da togliere il fiato. Devo a loro se ho coronato il sogno di correre una gara del Campionato Italiano Prototipi (per me gentleman driver, molto gentleman e poco driver, la realizzazione di un sogno).
Guidare un´auto da corsa è una sensazione che auguro a tutti di provare. E´ l´esaltazione di sensazioni uniche che solo chi ha questa passione può capire. La tua auto da corsa la ami, ci parli......e parli anche con i tracciati, con le curve......e tutto questo senza avere bisogno di un bravo psichiatra!!! Quando sei legato dentro la vettura fai corpo unico con lei, il casco ti isola dal mondo.....e siete solo voi due..... lei aspetta solo che tu le dica dove mettere le ruote. Poi spingi START.....ed il sogno comincia.